Le tipologie di Lambrusco, vino icona dell’Italia.

Tutto quello che ancora non conosci sul Lambrusco

Il Lambrusco è uno dei vini italiani più conosciuti nel mondo. Un vino amato da tutti per il suo colore intenso, il suo profumo fragrante e fruttato, e dotato di una grande bevibilità e freschezza. Ma non tutti i Lambrusco sono uguali. Lo sapevate che esistono varie tipologie di questo vino che derivano da diverse varietà di vitigno?

Storia del Lambrusco

La prima testimonianza di vitigni denominati Lambrusco risale al periodo degli Etruschi. Fino agli anni Sessanta era un vino artigianale che veniva fatto rifermentare in bottiglia, un vino che era tendenzialmente venduto sfuso dalle cantine e imbottigliato a casa. A partire dagli anni Settanta la produzione di Lambrusco subisce una svolta: le nuove tecnologie nel campo vinicolo portano a vinificazioni più attente e un processo di spumantizzazione in autoclave. Ecco che il Lambrusco divenne il vino più venduto negli Stati Uniti e da qui iniziò la sua ascesa. Negli anni Novanta però data la grande richiesta del mercato estero, se ne massimizzò la produzione a discapito della qualità. Al giorno d’oggi, la tendenza si è fortunatamente invertita, investendo sulla qualità del prodotto e la valorizzazione del territorio.

Zona di produzione ed etimologia del nome

Il termine Lambrusco indica una serie di vitigni a bacca nera e il vino prodotto con questi. In Italia queste uve sono coltivate soprattutto in Emilia, nella fascia collinare che comprende la zona a monte di Parma, Modena e Reggio. Qui il clima è subcontinentale con inverni rigidi ed estati calde e afose, l’escursione termica giornaliera è notevole. L’etimologia del nome Lambrusco sembrerebbe derivare da labrum (margine dei campi) e ruscum (pianta spontanea): la vite ” la – brusca” sarebbe quella che cresceva spontaneamente ai margini dei campi.

Le diverse varietà di Lambrusco

La numerosa famiglia dei vitigni Lambrusco comprende diverse varietà, tra cui:

  • di Sorbara
  • Salamino
  • Marani
  • Maestri
  • Montericco
  • Viadanese
  • Oliva

Queste uve rappresentano circa il 34% del vigneto emiliano. Ognuno di questi vitigni da vita a diverse tipologie di Lambrusco, solo alcuni di questi possono essere prodotti in purezza, come per esempio: Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino e il Grasparossa. Inoltre queste uve possono essere utilizzate per produrre vini frizzanti e spumanti, sia rossi che rosati.

Profili sensoriali delle varie tipologie di Lambrusco

Lambrusco Salamino

Originario del comune di Santa Croce di Carpi, è chiamato così per la forma cilindrica  del grappolo che lo fa assomigliare a un salame. Il vino che ne deriva è intensamente colorato, dotato di una buona freschezza e fruttato. E’ il più strutturato tra i vari tipi di Lambrusco e quello con maggiore aroma, con una trama tannica morbida. Idoneo per la produzione di Lambrusco Novello.

Lambrusco di Sorbara

Originario di Sorbara, nel comune di Bomporto, a Modena. A causa della struttura femminile dei fiori ha una produttività molto bassa. I vini ottenuti da questa varietà avranno una colorazione meno intensa e profumi più tenui. Caratteristico il sentore di violetta che nel tempo gli ha regalato il suo soprannome: Lambrusco della violetta. La componente tannica è spesso aggressiva così come la sua acidità. Sono utilizzati perlopiù per la produzione di spumanti metodo classico o ancestrale.

Lambrusco Grasparossa

Originario del comune di Castelvetro, a Modena. Il suo nome deriva dal colore rosso dei pedicelli e del raspo. Il vino ha un colore rosso rubino intenso, profumi di frutti di bosco e floreali. Dotato di una componente tannica ben strutturata ed evoluta. Ha un corpo pieno ed è la varietà dotata di maggiore struttura. Il Grasparossa è quello che si presta meglio alla produzione di vini amabili e dolci.

Altre tipologie di Lambrusco

Il Lambrusco Marani da vita a un vino non particolarmente intenso, così da essere quello più idoneo per la produzione di vini bianchi o di base per vini spumanti. Fruttato e floreale al naso, ha una componente tannica poco evoluta e un corpo debole. Il Lambrusco Maestri invece è un vino molto colorato, di buon corpo e trama tannica strutturata.

 

Il Lambrusco è stato spesso sottovalutato con la fama di un vino semplice ed economico. Ma spero che alla fine di questo articolo abbiate capito che non è proprio così. Il Lambrusco è molto di più. Rappresenta un enorme patrimonio per l’enologia italiana. Caratterizzato da una grande storia alle spalle, che va dal tempo degli Etruschi fino ad oggi, è uno dei vini più competitivi sul mercato vinicolo nazionale e internazionale.

E voi avete mai assaggiato un Lambrusco? Quale tipologia preferite?

Potrebbe interessanti anche…

Lascia un commento, dì la tua.