Rocco Cannavino il “re” del cornetto Ischitano DOC: “Vogliamo espanderci in tutta Italia e nel Mondo”

Rocco Cannavino

Quando si parla di cornetto Ischitano DOC non si può non parlare di Rocco Cannavino per tutti Zio Rocco. Considerato il “re” del cornetto napoletano, Rocco Cannavino da diversi anni allieta la colazione dei napoletani fornendo i deliziosi cornetti ai bar di Napoli e provincia.

Tantissimi i partenopei che ogni mattina hanno avuto tra le mani il cornetto di Zio Rocco. A Napoli l’usanza del cornetto non è solo un’abitudine mattutina, lo spuntino di mezzanotte molte volte si fa con un buon cornetto dal ripieno bollente.

Oggi però Zio Rocco ci sorprende con una scelta imprenditoriale. La fornitura di  cornetti ai bar si conclude. Per assaggiare i deliziosi cornetti firmati Zio Rocco, basta però andare in uno dei suoi:  ZioRocco LAB-STORE. Punti vendita targati Zio Rocco, un progetto che nasce a Napoli, ma con l’intento di aprire altri store anche a livello nazionale ed internazionale.

Abbiamo intervistato Rocco Cannavino e con lui abbiamo parlato di cornetti, delle scelte imprenditoriali e delle nuove idee.

Quando per la prima volta ti sei avvicinato al mondo dei lievitati ed in particolare modo ai cornetti?

“Ho iniziato questo lavoro a 13 anni in una pasticceria di quartiere, ma dopo 2 anni iniziava ad andarmi stretta, perché la mia voglia di scoprire e imparare era troppo grande per essere soddisfatta in quel contesto… e quindi decisi di iniziare il mio percorso internazionale”.

Perché il nome Zio Rocco?

Il motivo è molto semplice, è il modo in cui i i miei nipoti (figli dei miei 2 fratelli ) mi chiamano. E ho voluto lasciare questo approccio familiare anche con i miei clienti.

Come nasce il Cornetto Ischitano DOC?

“Il cornetto ischitano doc nasce da un modo in cui a Ischia da 100 anni fanno il cornetto, unendo 2 impasti. Io ho preso quel modo di fare il cornetto, l’ho migliorato nelle materie prime, nella tecnica di lavorazione, e nella totale gestione della lievitazione, ecco perché ischitano, ecco perché doc!!!”

Quante ore ci sono dietro un risultato a dir poco strepitoso?

“Nel team di Pomigliano, tra gruppo produzione, cassiere, e gruppo vendita sono circa 25 anime a lavorare a turni da 8 ore per garantire un risultato finale del prodotto, ma anche del servizio eccellente, che con l’apertura di Napoli le anime diventeranno circa 50”.

Parliamo di numeri, quanti cornetti vengono sfornati al giorno o al mese?

“Al LAB-STORE di Pomigliano circa 20.000 visitatori al mese da ogni parte d’Italia, e ogni tanto anche del mondo”.

La più grande soddisfazione?

“Essere riusciti ad educare grandi flussi di persone, di ogni tipo d’età e regione a mangiare campano, mangiare sano, e di estrema qualità. Abbandonando completamente il mondo di prodotti industriali e commerciali dove oggi si trovano un po’ ovunque”.

Parliamo della nuova sede di via Polveriera?

“Via Polveriera (Napoli) un’altra grande sfida, la scelta di un luogo lontano dalla movida, dal traffico, dal caos metropolitano, lasciandoci fuori da ogni moda, ma pensando principalmente al comfort del cliente che arriva da lontano, e cerca un parcheggio veloce, spazi larghi e niente stress”.

Qualche tempo fa ho letto, un post dove annunciavi una svolta epocale, la scelta di non fornire più i cornetti ai bar di Napoli, ma chi li vorrà potrà acquistarli solo nei tuoi punti vendita. Perché questa scelta?

“Perché l’ingrosso è il progetto LAB-STORE anche se della stessa categoria ma di 2 livelli totalmente diversi, da 10 anni stiamo lavorando al progetto ZioRocco LAB-STORE, e già in passato eravamo consapevoli che un giorno avremmo dovuto fermare la fornitura, per dare l’esclusività assoluta dei nostri prodotti solo per i nostri LAB-STORE”

Progetti futuri?

“Vogliamo espandere il nostro progetto fuori regione, e provare a portare la colazione Made in Campania e Made in ZioRocco in tutta Italia e nel Mondo”

Il cornetto di Zio Rocco in cosa si differenzia dagli altri in commercio?

“Nella continua ricerca delle materie prime rigorosamente campane, nella continua innovazione di un prodotto sempre meno carico di zuccheri, e per la maniacale cura del rispetto verso il prodotto stesso, difendendolo da ogni tipo di contaminazione industriale o commerciale, lasciandolo sempre così com’è, con la sua IDENTITÀ”

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