Ristorante “Pineta 1903” a Maiori in Costiera Amalfitana, una tradizione culinaria da oltre cento anni

Pineta 1903

Quanti tesori custodisce gelosamente la Campania, quanti scorci unici al mondo. Fare una passeggiata in un posto stupendo è quasi una routine. Marciapiedi ricchi di storia e con tanti aneddoti da raccontare. Arte, cultura, tradizione ogni singolo tassello dei nostri palazzi esternano ricchezza. A rendere tutto cosi speciale sono anche le persone che attraverso le loro attività accolgono e coccolano i turisti lasciandoli entusiasti. Tra i tanti tesori della nostra tradizione culinaria troviamo anche lo storico: Bar Pineta 1903 a Maiori, in Costiera Amalfitana, punto di riferimento per intere generazioni. Secoli di storia che nel 2015 sono oggetto di un’importante ristrutturazione e innovazione per volontà di Carlo De Filippo, napoletano che ripone tutta la sua fiducia in questo posto meraviglioso.

Perché Carlo De Filippo sceglie di investire ne “Il Pineta 1903”?

“Mi ha sempre affascinato il “Bar Pineta”, quando ho deciso di investirci la mia vita l’ho fatto in grande stile, quello che meritava e ancora merita questo posto. Dopo accurate modifiche è diventato il “Ristorante Pineta dal 1903″. Un restyling completo dagli ambienti ai menù. Ho conservato lo stile vintage che lo rende unico ed inequivocabile. A Maiori, ma anche nella stragrande maggioranza dei centri della Costa d’Amalfi, funziona così: i titolari dei ristoranti o loro camerieri/addetti si mettono sulla strada davanti ai ristoranti e fanno i “butta dentro”, tirando dentro al locale, letteralmente, per la giacca, gli avventori/turisti che passano. Esclusi a priori questo tipo di Pratica, e mi resi conto che la domanda principale: “Perché un Cliente doveva scegliere me e non altri? …Meritava una risposta precisa e subito”.

Cosa troviamo nel menù del suo locale?

“Ho creato insieme ai miei Chef un nuovo menù che doveva rimanere fedele ai sapori della Costiera Amalfitana, con il giusto pizzico di innovazione e rivisitazione di alcuni piatti della tradizione. Abbinamenti inaspettati e tantissime novità che hanno catturato un elevato numero di clienti che ne sono rimasti entusiasti”.

In cosa è differente da altri locali?

“Utilizziamo solo materie prime territoriali, di provenienza accertata per garantire tutta la genuinità possibile. Usiamo solo pasta artigianale di Gragnano o fatta in casa in proprio o da pastifici artigianali, prodotta apposta per Noi. Un esempio è il “Birbone”, abbiamo cercato un produttore disposto a produrre un grano antico, un mulino disposto a macinare “a pietra” quel grano e un pastificio disposto a trafilare una pasta antica, con quel grano integrale. Oppure come uno dei nostri piatti forti: “O’ ZUCO RA’ ALICE”, la nostra versione dello spaghetto alla colatura di alici e che noi facciamo con la colatura tradizionale di alici di Cetara. Un piatto semplice, fatto con uno dei prodotti di punta della Costiera Amalfitana, la colatura di alici, appunto, più di duemila anni di storia gastronomica”. 

Per lei è molto importante anche la tematica Slow Food.

“Ho dedicato tantissimo studio ai dettagli e questo ci ha portato, quasi come conseguenza naturale, ad entrare a far parte dell’Alleanza dei Cuochi e dei Presìdi di Slow Food. Attualmente nel nostro Menù abbiamo dai 7 ai 10 presidi Slow Food (I Presìdi sono progetti di Slow Food che tutelano piccole produzioni di qualità da salvaguardare. Si tratta di Prodotti di Eccellenza realizzati secondo pratiche Tradizionali. Prodotti e Trasformati da Piccoli Contadini e Produttori, che rappresentano, ormai, in questo Oceano dell’Agri-Food Industriale i veri Custodi della Biodiversità e della Tradizione Agroalimentare Italiana), che facciamo girare a rotazione e secondo la stagione”.

Quanto è cambiato il mondo della ristorazione da quando ha iniziato ad oggi?

“Il mondo della ristorazione è in continuo cambiamento e non mi riferisco solo alle “mode” passeggere. Il settore del Food è in continua evoluzione, e la pandemia da Covid sta accelerando questi cambiamenti. Uno su tutti vedi lo sviluppo in Italia delle cosiddette Cloud Kitchen o Dark Kitchen. Una volta si andava al ristorante o trattoria per mangiare, oggi si va al ristorante per vivere una esperienza. E noi, come professionisti del settore, dobbiamo dare questa esperienza nel migliore dei modi, dalla trattoria al ristorante gourmet. Su questa riga il pasto al ristorante ormai è fondato su tre portate e su questo bisogna costruire le fondamenti economiche del ristorante. Antipasto, primo, secondo, dolce, caffè e ammazza caffè sono dei lontanissimi ricordi. Chi viene al ristorante oggi prende tre portate massimo: Antipasto (anche se non lo chiamerei più così), secondo e dolce oppure Antipasto, primo e dolce e su questo presupposto, oltre che in un’accoglienza fuori dal comune ed originale per ogni ristorante, bisogna fondare l’esperienzialità del cliente nel proprio ristorante”.

Questo settori in Italia è penalizzato e se si perchè? 

“Ci sono una marea di ostacoli, alcuni anche di dubbia utilità altri utili ma complicati e molti burocratizzati”.

Cosa non deve mai mancare nella cucina di Carlo De Filippo?

“Professionalità e passione per quello che si fa, in tal modo il risultato è sempre garantito. Non ammetto superficialità e sciattezza, è un sintomo che non ami ciò che fai e quindi non puoi farlo bene. Chi non ha i summenzionati presupposti nella mia cucina e aggiungerei vale anche per la sala, non entra”.

Che tipo di clientela frequenta il tuo ristorante?

“E’ una clientela con alte aspettative, che ama la cucina tradizionale ma che non disdegna a provare suggerimenti di innovazioni e abbinamenti un po’ sui generis e inaspettati. Questo è proprio il Pay-off della nostra identità. Offriamo l’Autentica Cucina di Mare della Costiera Amalfitana, con un pizzico di innovazione ed abbinamenti inaspettati. E tutti ce lo riconoscono. Inoltre tutto questo sotto un Cielo di Limoni, poiché una particolarità del nostro ristorante, il Pineta 1903, è che si mangia in una Limonaia, sotto un pergolato di limoni e su tavoli in ceramica Vietrese”.

Perché la gente dovrebbe venire nel tuo ristorante?

“Questa è la domanda che mi sono sempre posto sin dall’inizio e credo che a questa domanda rispondiamo ogni giorno con la nostra identità e la nostra storia già ampiamente esposta sopra. Ma continuo a pormi, ogni giorno, questa domanda. Sempre”.

Da imprenditore, cosa consiglia a chi decide di aprire una propria attività?

“E’ la classica domanda da un milione di dollari. Non esistono consigli unici che valgono sempre e per tutti. Consiglio in generale di testare il prodotto, anche semplicemente lanciando sui socials dei sondaggi, tenacia credendo in quello che si fa (se non crediamo noi in primis in quello che facciamo non riusciremo mai a convincere altri a credere nel nostro prodotto), e un pizzico di follia (o incoscienza) che non guasta mai. Creare prima il Brand e creare più brands per ogni prodotto che si andrà a creare. Registrate sempre i vostri marchi, lo si può fare in maniera semplice (o quasi) online con l’Ufficio Marchi e brevetti Italia”.

Ristorante Pineta 1903 – Maiori Costa d’Amalfi

Corso Reginna, 53
84010 Maiori SA
e-mail: info@ristorantepineta1903.it
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