Riconoscimento al pizzaiolo campano Franco Pepe: Ufficiale dell’Ordine, al Merito della Repubblica Italiana

Franco PepeNel corso di una cerimonia trasmessa in diretta TV su Rai Uno, martedì 20 ottobre 2020 il maestro pizzaiolo Franco Pepe, agli onori della cronaca anche per la sua filantropia, esternata nel periodo più critico dell’emergenza Covid-19, quando, nonostante la “chiusura coatta” anche del suo celebre locale “Pepe in Grani”, ha continuato, finché gli è stato concesso, a produrre ottime pizze da offrire alle persone più indigenti o in difficoltà temporanea causata dal virus, nonché a raccogliere fondi poi devoluti all’azienda ospedaliera di Caserta.
Meriti di Franco Pepe che, opportunamente segnalati al Quirinale, sono valsi l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine, al Merito della Repubblica Italiana, conferita il 3 giugno e ora consegnata personalmente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presso il Quirinale, perché quando ha dovuto chiudere il suo ristorante a Caiazzo ha preparato pizze e biscotti per i poveri e gli anziani in difficoltà, e per aver organizzato una raccolta di fondi per l’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
Onorificenza quella concessa a Franco Pepe, che segue quella di Cavaliere del Lavoro concessa a Pepe lo scorso anno sempre per meriti professionali. Visibilmente commosso, Franco Pepe ha dichiarato: “É stato un onore contribuire con la mia fiamma al bene dell’Italia”. Con Franco Pepe, per la cronaca, sono stati insigniti del prestigioso riconoscimento altri 56 eroi (medici, infermieri, volontari del soccorso, semplici cittadini, eccetera) che durante il periodo di lockdown della scorsa primavera si sono spesi per aiutare i loro connazionali in ogni modo; Franco l’ha fatto lasciando acceso il fuoco di uno dei due forni della pizzeria per donare pasti caldi ai meno fortunati.

Di seguito i nominativi di tutti gli insigniti:

Annalisa Malara e Laura Ricevuti, rispettivamente anestesista di Lodi e medico del reparto medicina di Codogno, sono le prime ad aver curato il “paziente 1” italiano.

Irene Coppola ha realizzato, a sue spese, migliaia di mascherine e ha aiutato una associazione per sordi inventando una mascherina trasparente per leggere il labiale.

Maurizio Cecconi, professore di anestesia e cure intensive all’Università “Humanitas” di Milano, definito da Jama (il giornale dei medici americani) uno dei tre eroi mondiali della pandemia.

Mariateresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini: medici di famiglia di Padova che volontariamente si sono recati in piena zona rossa per sostituire i colleghi di Vo’ Euganeo messi in quarantena.

Don Fabio Stevenazzi del direttivo della Comunità pastorale San Cristoforo di Gallarate (Varese), tornato a fare il medico presso l’Ospedale di Busto Arsizio.

Fabiano Di Marco, primario di pneumologia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha raccontato la tragica situazione della città e dell’ospedale.

Monica Bettoni, ex senatrice e sottosegretaria alla Sanità, medico in pensione, ha deciso di tornare in corsia a Parma.

Elena Pagliarini: infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolo dell’emergenza coronavirus. Positiva, è guarita.

Marina Vanzetta, operatrice del 118 di Verona, ha soccorso una anziana donna e le è stata accanto fino alla morte.

Giovanni Moresi, autista soccorritore di Piacenza Soccorso 118, ha offerto una testimonianza del ruolo degli autisti soccorritori del 118.

Beniamino Laterza, impiegato presso l’Istituto di vigilanza “Vis Spa” che presta servizio nell’ospedale Moscati di Taranto, presidio Covid.

Del Team presso l’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, struttura di eccellenza della sanità pubblica fanno parte:

Maria Rosaria Capobianchi, capo del team che ha contribuito a isolare il virus;

Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti;

Francesca Colavita, Fabrizio Carletti, Antonino Di Caro, Licia Bordi, Eleonora Lalle, Daniele Lapa, Giulia Matusali, biologi.

Nel team di ricerca dell’ospedale Sacco e dell’Università degli studi di Milano, poli di eccellenza nell’ambito del sistema sanitario e di ricerca nazionale:

Claudia Balotta a capo del team, ora in pensione, nel 2003 aveva isolato il virus della Sars, Gianguglielmo Zehender, professore associato; Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna, Alessia Lai, Maciej Stanislaw Tarkowski, ricercatori.

Ettore Cannabona, comandante della stazione Carabinieri di Altavilla Milicia (Palermo), ha devoluto in beneficenza l’intero stipendio mensile.

Bruno Crosato, in rappresentanza degli Alpini della Protezione civile del Veneto, che hanno ripristinato in tempi da record cinque ospedali dismessi della Regione.

Mata Maxime Esuite Mbandà, giocatore per il Zebra Rugby Club e per la nazionale italiana, volontario sulle ambulanze per l’Associazione Seirs – Croce Gialla di Parma.

Marco Buono e Yvette Batantu Yanzege della Croce rossa Riccione, hanno risposto all’appello della Lombardia che chiedeva aiuto a medici e personale con ambulanze.

Renato Favero e Cristian Fracassi, il medico che ha avuto l’idea di adattare una maschera da snorkeling a scopi sanitari e l’ingegnere che l’ha realizzata.

Concetta D’Isanto, addetta alle pulizie in un ospedale milanese: fa parte di quella schiera di lavoratori che ha permesso alle strutture sanitarie di andare avanti nel corso dell’emergenza.

Giuseppe Maestri, farmacista a Codogno: ogni giorno ha percorso cento chilometri per recarsi in piena zona rossa.

Rosa Maria Lucchetti, cassiera all’Ipercoop Mirafiore di Pesaro, ha lasciato una lettera agli operatori 118 donando loro anche tre tessere prepagate di 250 euro.

Ambrogio Iacono, docente presso l’istituto professionale alberghiero “Vincenzo Telese” di Ischia. Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza.

Daniela Lo Verde, preside dell’istituto “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per regalare la spesa alimentare ad alcune famiglie in difficoltà. Suo l’appello per recuperare pc e tablet per consentire ai suoi allievi di seguire le lezioni a distanza.

Cristina Avancini, l’insegnante di Vicenza che nonostante il contratto scaduto non ha interrotto le video-lezioni con i suoi studenti.

Alessandro Santoianni e Francesca Leschiutta, direttore della casa di riposo della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (Pn) e coordinatrice infermieristica che, insieme agli altri dipendenti, sono rimasti a vivere nella struttura per proteggere gli anziani ospiti.

Pietro Terragni, imprenditore di Bellusco (Monza e Brianza), in seguito alla morte di un dipendente, Erminio Misani, che lasciava la moglie e tre figli, ha assunto la moglie Michela Arlati.

Riccardo Emanuele Tiritiello, studente dell’istituto Paolo Frisi di Milano. Con il padre e il nonno hanno cucinato gratuitamente per i medici e gli infermieri dell’ospedale Sacco.

Alessandro Bellantoni con il proprio taxi ha fatto una corsa gratis di 1.300 chilometri per portare da Vibo Valentia all’ospedale Bambin Gesù di Roma una bambina di tre anni per un controllo oncologico.

Mahmoud Lufti Ghuniem, in Italia dal 2012, fa il rider. Si è presentato alla Croce rossa di Torino con uno stock di mille mascherine acquistate di tasca sua.

Daniele La Spina, in rappresentanza dei giovani di Grugliasco al servizio della città di Torino, che hanno portato prodotti di prima necessità a chi ne aveva bisogno, in particolare agli anziani soli.

Giacomo Pigni, volontario dell’Auser Ticino-Olona ha coinvolto una ventina di studenti che hanno iniziato a fare chiamate di ascolto per dare compagnia alle persone sole.

Pietro Floreno, malato da oltre dieci anni di Sla ha comunicato di voler mettere a disposizione della Asl, per i malati di coronavirus, il suo ventilatore polmonare di riserva.

Maurizio Magli, in rappresentanza dei 30 operai della Tenaris di Dalmine che, quando è arrivata la commessa per la produzione di 5mila bombole nel minor tempo possibile, hanno volontariamente continuato a lavorare.

Greta Stella, fotografa professionista, volontaria presso la Croce Rossa di Loano (Savona), ha realizzato un racconto fotografico dell’attività quotidiana dei volontari.

Giorgia Depaoli, cooperante internazionale e si dedica in particolare alla difesa dei diritti delle donne. Ha subito dato la sua disponibilità alla piattaforma “Trento si aiuta” .

Maria Sara Feliciangeli, fondatrice dell’Associazione Angeli in Moto, insieme ai suoi amici motociclisti si è impegnata per consegnare i farmaci a domicilio alle persone con sclerosi multipla.

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