Una notizia che nessuno si aspettava, un duro colpo per la tradizione napoletana. Domani lo storico Gran Caffè Gambrinus non aprirà, e questo a prescindere dalle misure previste dal nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte o da un’eventuale ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Ad annunciare la decisione sofferta è Antonio Sergio, uno dei proprietari dello storico caffè di Piazza del Plebiscito simbolo della città, non usa mezzi termini: “Sono allo stremo delle mie possibilità. Con le limitazioni previste, non possiamo andare avanti, e abbiamo deciso di chiudere indipendentemente da misure nazionali e regionali. Abbiamo messo in cassa integrazione, per la prima volta nella storia del caffè, 15 dipendenti – racconta il sig. Sergio – ma ce ne sono altri 30 da pagare e non ce la facciamo“.
Il bar è da tempo a scartamento ridotto, con chiusura alle 18.00. Del resto, spiega Sergio, “le persone sono scoraggiate dalle misure antiCovid e non vengono“. La speranza è di riaprire il prima possibile. La scelta del Gran Caffè Gambrinus getta nel totale sconforto anche gli altri commercianti partenopei. Un’istituzione partenopea che chiude è un segnale forte del momento di crisi economica che vive non solo la città di Napoli ma tutto il mondo.
Un’istituzione il Gran Caffè Gambrinus, regno incontrastato della tradizione napoletana del Caffè e non solo, in attività dal 12 maggio 1860 che proprio quest’anno ha festeggiato i suoi primi 160 anni. Una ricorrenza per lo storico salotto napoletano avvenuta in uno dei momenti più difficile per l’intero territorio nazionale e non solo.