Nonostante in Campania il friariello metta d’accordo praticamente tutti, nelle altre regioni d’Italia è spesso confuso con altri ortaggi locali. Ecco quindi come riconoscere il friariello da altri prodotti simili e quali sono i suoi usi più popolari in cucina
Il friariello è fra gli ortaggi invernali più popolari al Sud Italia: la sua stagionalità è contenuta nei mesi più freddi dell’anno (indicativamente da Novembre a Marzo) e i suoi usi sono pressoché infiniti. Il friariello, esattamente come le celebri cime di rapa pugliesi, proviene dalla Brassica Campestris, ovvero un particolare tipo di broccolo. La differenza sostanziale è che le cime di rapa comprendono gran parte della pianta, mentre i friarielli sono le infiorescenze più acerbe. Non a caso, infatti, i friarielli poco freschi sono quelli che presentano i piccoli fiorellini gialli in cima.
Si tratta di una pianta che non cresce in climi eccessivamente freddi, per questo la sua coltivazione si concentra in poche regioni, dove – anche d’inverno – le temperature orbitano intorno ai 10 gradi.
Perché i friarielli si chiamano così?
Questi sono i fatti. L’etimologia del nome “friariello” è invece molto più incerta. Secondo alcuni il nome proviene dal verbo “friggere” in napoletano, che suona come “frijere”. Per altri l’etimologia è più colta: bisogna ricercarla nello spagnolo “frio-gelos”, il nome usato per indicare i broccoletti invernali in genere. Senza soffermarci eccessivamente sul nome, passiamo invece agli usi più gustosi che possiamo farne in cucina!
Le ricette più popolari a base di friarielli
I friarielli sono una verdura tendenzialmente amara che ben si presta alla bollitura o alla frittura. Si tratta di un contorno molto leggero, in quanto la pianta è composta quasi totalmente da acqua e – in minima parte – da proteine e grassi. Contiene inoltre vitamine del gruppo A e C, ma anche calcio, ferro e fosforo.
Per renderli gustosi basta bollirli in acqua e poi friggerli per una manciata di minuti in olio caldo con aglio e peperoncino. Possono essere accompagnati a carne di maiale (salsicce, costolette, bistecche), o aggiunti alla pasta o alla pizza. Non a caso la pizza invernale per eccellenza è la carrettiera o, più semplicemente, “salsiccia e friarielli” con base di provola leggermente affumicata o fiordilatte.
La birra al friariello: un’alternativa insolita e gustosa
L’accoppiamento ideale a un ricco piatto di salsicce e friarielli è una buona birra: ma se la birra stessa ha il gusto del friariello? Il Birrificio Incanto di Casalnuovo di Napoli ha seguito con successo questa strada. Il produttore artigianale ha infatti realizzato un’ottima birra che ha un godibile retrogusto al friariello fresco.
Si tratta di una golden ale aromatizzata che offre un color dorato carico e restituisce una schiuma densa e abbondante. Le prime note che il palato percepisce, invece, sono amare, terrose, ma anche maltose e caramellate. Un prodotto artigianale da provare decisamente in cene con amici!