Duro colpo per il Made in Italy: l’Unione Europea vuole il vino annacquato

Unione EuropeaNei giorni scorsi dai vertici dell’Unione Europea, impegnati nella riforma della Politica Agricola Comune, è arrivato il via libera ad “annacquare” il vino. Non solo quello da tavola, ma anche quello Igp. Sì, anche i prodotti di eccellenza che danno lustro al nostro Paese in tutto il mondo. 

In nome della difesa della salute dei cittadini, dell’ambiente e della sostenibilità, da Bruxelles sono pronti a ribaltare storia e tradizione, fino a consentire, per usare le parole della Coldiretti, “un inganno legalizzato per i consumatori”. Consumatori che si ritroveranno a sorseggiare bicchieri di Chianti, Barolo o Verdicchio dealcolati e allungati con il vecchio trucco per risparmiare. 

Unione Europea e vino annacquato: la decisione in mano ai Consorzi

La decisione finale spetterà ai vari consorzi. Ma non è detto che le grandi aziende del settore non decidano di aderire, per ragioni puramente commerciali. Tra queste non c’è solo quella di offrire un’alternativa al consumatore, per esempio i giovani o chi non può bere alcolici per motivi di salute, ma anche espandersi in quei mercati in cui è proibito consumare alcolici.

Del resto già è successo in passato quando proprio dall’Ue è arrivato il lasciapassare per chiamare vino i prodotti ottenuti dalla fermentazione della frutta. Poco importa se nel vino, deve esserci l’uva e basta. Dinanzi al profitto e al politically correct gli eurocrati sono pronti a sacrificare un nome che racchiude secoli di cultura e tradizione. Il punto è che un vino Igp non può chiamarsi “vino” se dentro c’è l’acqua.

Quello al vino è solo uno dei tanti attacchi dell’Unione Europea ai nostri prodotti di eccellenza. Come riporta Il Giornale, negli anni sono stati tanti gli attacchi al made in Italy, dal Nutriscore – che premia i prodotti sintetici con basso contenuto di zuccheri, sale e grassi – al “nuoce gravemente alla salute” che potrebbe comparire sulle etichette dei vini per scoraggiare l’assunzione di alcol, alle politiche per abbattere il consumo di carne rossa e salumi, considerati cancerogeni, la strategia salutista e sostenibile dell’Ue sembra puntare a sostituire, o perlomeno ad integrare, la dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco, con i cibi a base di insetti essiccati. Nutrienti, proteici e con un basso impatto sull’ambiente, per la gioia delle multinazionali.

 

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