Natale per molte persone è sinonimo di famiglia, solidarietà, condivisione. Da non dimenticare che il simbolo delle feste è rappresentato per molti dal cibo, con cui spesso si esagera. Il risultato sono grandi abbuffate natalizie che ci portano a consumare pasti abbondanti e molto grassi.
Ma ecco che arriva gennaio: portatore di buoni propositi e spesso si rincorre a diete drastiche a volte inconsapevolmente si vanno ad eliminare alimenti fondamentali per il nostro microbiota intestinale. È normale sentirsi un po’ ingolfate, Ma a questa sensazione puoi rimediare senza bisogno di privazione o diete drastiche. Perché non affidarsi ad una dieta mediterranea?
La dieta Mediterranea: patrimonio dell’Unesco
Il termine Dieta Mediterranea è una definizione nuova che nasce da una tradizione antica. A metà degli anni Settanta dagli scienziati americani Ancel e Margaret Keys identificano uno stile di vita tradizionale tipico nel Mediterraneo fin dagli anni Cinquanta.
Le loro ricerche sulle malattie soprattutto cardiovascolari rivelano per la prima volta nella storia della medicina la longevità delle popolazioni del Meridione italiano. Emerge infatti che in particolare a Napoli, nel Cilento e nel resto della Campania, la longevità ha a che fare con le abitudini alimentari, i costumi sociali, le produzioni locali. A fronte di queste ricerche l’Unesco riconosce la dieta Mediterranea (DM) come patrimonio culturale immateriale nel 2010.
In cosa consiste la Dieta Mediterranea
Si tratta di un modello dietetico raccomandato dal punto di vista nutrizionale, caratterizzato da un’elevata assunzione di frutta e verdura poiché hanno un potere depurativo. Legumi, noci e cereali integrali, l’aggiunta di fibre prebiotiche alla dieta può portare al miglioramento della salute metabolica per il loro elevato potere saziante.
Consumo moderatamente elevato di pesce: uno studio condotto presso l’Università di Oxford ha scoperto che mangiare salmone e tonno può accelerare il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino, eliminando dunque il gonfiore.
Lo stesso studio ha dimostrato inoltre che gli acidi grassi Omega-3. Sono presenti nel pesce e stimolano gli ormoni che regolano il desiderio di cibo, il senso di sazietà e il metabolismo. E’ necessario quindi sostituire il consumo di grassi saturi presenti in margarina, burro, olio di palma con con olio extra vergine a crudo per assorbire meglio le vitamine lipo-solubili (A-D-E-K) anche la carne rossa ricca in grassi saturi. Se vuoi approfondire l’argomento leggi il nostro articolo su come risonocere un olio EVO di qualità. (LINK )
E’ previsto anche un consumo di moderate quantità di vino o birra durante i pasti: 2 bicchieri per gli uomini, 1 per le donne al giorno.
Anche la cottura degli alimenti è importante
Preferite cotture semplici come al forno, al vapore e in pentola a pressione per non degradare i nutrienti presenti all’interno degli alimenti. Aumentare l’apporto di acqua da bere anche attraverso tisane. L’DM è uno stile alimentare che prevede l’elevato consumo di prodotti di origine vegetale, ma non esclusivamente vegetariana, che ha dimostrato di essere benefico per il trattamento dell’obesità e non solo, anche del diabete di tipo 2, delle malattie infiammatorie e cardiovascolari.
Questi piccoli accorgimenti possono essere accompagnati da una piccola attività motoria: passeggiate all’aperto godendoci le meraviglie che ci circondano.
Credit to: Teresa Castaldo, laureata in scienze e tecnologie alimentari. “Amo la buona tavola ed i prodotti genuini che il nostro territorio offre.”