Molto spesso spostarsi per lavoro è un’esigenza che ti antepone ad una scelta molto importante, spostarsi dal posto in cui si è nati e lasciare tutti gli affetti è una prova molto difficile da superare. Si cerca sempre in quel che poi sarà la nuova routine di trovare un collegamento che ti porti il calore di casa. Daniele Contini ci è riuscito, trasferitosi in Germania ha superato quest’enorme ostacolo emotivo portando con sé la sua tradizione culinaria, cercando poi di raccontarla a tutti i suoi clienti.
Abbiamo intervistato Daniele Contini, e parlato con lui della sua scelta di lavorare all’estero e portare con se la sua tradizione gastronomica: “Ho vissuto in diverse Regioni italiane prima di decidere di stabilirmi in Germania definitivamente, al momento vivo a Ludwigshafen (rheinland-pfalz). Non è stato semplice all’inizio ma poi con il tempo ho iniziato ad apprezzare la bellezza della terra che mi ospita, Sono mutato molto caratterialmente”.
Daniele Contini: la mia passione per la pizza
Sulla sua passione per la pizza racconta: “Ho imparato tantissimo sulla panificazione in Sardegna, luogo che ricordo sempre con immenso piacere. La mia carriera si è costruita a piccoli passi, ho iniziato come aiuto cucina, cameriere e infine pizzaiolo. In questa mia crescita ho studiato molto anche i vini per poter al meglio presentare al cliente un prodotto finito con suggerimenti a 360 gradi. Sono molto esigente in cucina, pretendo e metto in atto regole di igiene e precisione. Ritengo che se ami questo lavoro, la cucina diventa la tua seconda casa e come tale va’ trattata. La puntualità la esigo in quanto è sinonimo di rispetto e precisione. Punto moltissimo su pizza Schule e freissenger Muhle due noti brand gestiti da Umberto Napolitano”.
Daniele ci racconta dei suoi progetti futuri: “Il mio progetto è avere un’attività tutta mia. La cosa che mi crea rammarico, è notare come metodologie di lavoro antiche vengano stravolte totalmente e mal interpretate facendo perdere durante il loro percorso il gusto della tradizione che secondo la mia opinione non deve mai essere dimenticata. Spero vivamente che le icone del mondo della panificazione lottino perchè questo non accada. Perdere la tradizione è come perdere un pezzo delle nostre origini. Credo molto nelle giovani leve rappresentano il nostro futuro e sapere di giovani che studiano e fanno sacrifici per costruirsi un futuro riempie il cuore di gioia”.