Cosa fa un enologo e cosa studiare per diventarlo

La figura professionale dell’enologo è fra le più importanti nell’ambito della vinificazione e dell’imbottigliamento del prodotto. Le sue competenze tecniche gli permettono di seguire il processo di produzione dalla A alla Z: dà infatti gli input giusti sulle metodologie di fabbricazione e aiuta a correggere eventuali difetti nella filiera. Vediamo nello specifico quali sono i compiti di un enologo e qual è la strada per esercitare la professione

La vinificazione è un processo molto complesso che non può solo basarsi su tradizioni tramandate di generazione in generazione. C’è bisogno di continua formazione e conoscenza delle ultime tecnologie presenti sul mercato. Sia che si tratti di piccole cantine, sia che si tratti di grandi produttori, un enologo soprintende tutta la delicatissima fase di fermentazione delle uve, invecchiamento e relativo imbottigliamento.

Nonostante la professione dell’enologo non sia molto comune, è fondamentale per un settore che fattura miliardi di euro ogni anno. Parliamo dell’export di vino e, in generale, dei prodotti Made in Italy. Sono sempre più le eccellenze nostrane che, finalmente, affascinano anche il pubblico internazionale. Un enologo, quindi, è deputato non solo al controllo di vini per il mercato interno, ma anche al controllo di prodotti esclusivi, che potrebbero finire sulla tavola di capi di Stato e personalità di alto livello. Per questa ragione non è mai sbagliato interessarsi a questa professione.

I compiti di un enologo in azienda

È importante sottolineare, in prima istanza, che un enologo lavora principalmente in azienda e molto meno nella distribuzione. Questa è una differenza fondamentale rispetto alla figura del sommelier. L’enologo di una piccola cantina segue tutta la filiera dell’uva: dalla coltivazione, alla vendemmia fino alla vinificazione e all’imbottigliamento. Per questo sono necessarie importanti conoscenze di fisica, chimica e microbiologia.

Nelle grandi cantine, vista l’enorme mole di lavoro da svolgere, un enologo può concentrarsi anche solo esclusivamente sulla vinificazione.

Cosa studiare per diventare un enologo?

La strada per diventare enologo è molto lunga, in quanto la formazione richiede i suoi tempi. L’enologia è una scienza che si impara sui libri, ma necessita anche e soprattutto di tantissima esperienza sul campo. Ecco perché un enologo affina le sue conoscenze giorno dopo giorno. Ad ogni modo molti atenei italiani propongono un corso universitario specifico inerente alla facoltà di agraria. Esistono anche molteplici master per affinare le conoscenze secondo un metodo teorico-pratico.

Se si inizia da zero, invece, è possibile anche frequentare alcuni corsi di formazione per acquisire un vocabolario di base e nozioni fondamentali per capire – in seguito – i concetti più complessi. Uno di questi è ad esempio il Corso Sommelier organizzato dall’Associazione Sud Food. Un’occasione di formazione teorico-pratica per scoprire i segreti della vinificazione. Consulta la pagina dedicata o contattaci per saperne di più.

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