Besana la piccola impresa di frutta secca di San Gennaro Vesuviano diventata una multinazionale 

BesanaC’è una piccola realtà imprenditoriale che negli ultimi tempi è diventata una vera multinazionale grazie alla fusione con un grande gruppo europeo. Un’operazione che porta il Made in Italy, o meglio il Made in Campania a diventare leader sul mercato internazionale. Azienda a conduzione familiare che partendo dalla provincia italiana ha saputo nel tempo individuare e poi specializzarsi in specifici segmenti di business fino a diventarne assoluta protagonista a livello internazionale con divisioni all’estero e quote di mercato che sfiora il monopolio. Azienda che ora, forte di numeri di tutto rilievo, si scopre particolarmente appetibile sul mercato e sceglie di aprire il proprio capitale a soci esterni sia industriali che finanziari. Un operazione che permette il superamento così della dimensione familiare, per intraprendere un nuovo sentiero di sviluppo. L’operazione si è verificata quest’estate. Stiamo parlando del leader della frutta secca Besana di San Gennaro Vesuviano (Napoli).

Azienda con un giro d’affari di 185 milioni di euro che quest’estate ha visto l’ingresso del colosso spagnolo dell’healthy food Importaco.

BESANA: IL GIRO D’AFFARI

Da questa joint nasce un polo della frutta secca che è tra i primi tre in Europa e tra i primi dieci al mondo con un giro d’affari aggregato di 770 milioni di euro (584 milioni Importaco e 185 Besana), una produzione di 123mila tonnellate e 17 stabilimenti in tutto il mondo. La famiglia Calcagni resterà alla guida dell’azienda con Riccardo Calcagni confermato come ad mentre Giuseppe Calcagni ne diventa presidente onorario. Presidente del nuovo gruppo è invece lo spagnolo Toño Pons. Integrazione del portafoglio prodotti, economie di scala e internazionalizzazione i pilastri dell’operazione visto che Importaco è specializzata oltre che nella frutta secca nelle bevande naturali mentre Besana grazie ai contratti di coltivazione in Asia Centrale e Ucraina, ha in atto diversi progetti di sviluppo nelle aree vocate, soprattutto per nocciole, noci e mandorle.

BESANA: LE DICHIARAZIONI

Toño Pons presidente di Importaco ha commentato così l’accordo: «Attraverso questa operazione ci avviamo a consolidare il nostro progetto di crescita sostenibile basata sulla qualità e sull’innovazione e a fare leva sulla nostra internazionalizzazione e specializzazione nei prodotti naturali e negli alimenti sani. Stiamo creando un gruppo forte con una solida posizione competitiva, sia in Spagna che in altri mercati europei e con un elevato potenziale di crescita».

L’accelerazione impressa all’operazione è stata dettata innanzitutto dalla guerra dei dazi tra Usa e Cina. Giuseppe Calcagni presidente onorario del nuovo gruppo italo-spagnolo spiega: «Al mondo nel settore della frutta secca ci sono tre blocchi: quello americano con i grandi produttori del Nord ma anche del Sudamerica, la Cina con i propri paesi satelliti e l’Europa. In Europa però i singoli Paesi produttori da soli non riescono a competere e occorreva un’alleanza come questa per recitare un ruolo di primo piano».

Un progetto quindi nato mesi fa ma di certo accelerato anche dall’emergenza Covid. «Nei mesi post emergenza stimiamo un forte sviluppo sui mercati per i prodotti salutistici a base di frutta secca di qualità. Segmento nel quale nel nostro caso, a differenza di alcuni dei nostri principali concorrenti, possiamo anche offrire importanti garanzie in termini di sostenibilità ambientale e sociale» – aggiunge Calcagni.

BESANA: INTEGRAZIONE DEI PRODOTTI

Integrazione del portafoglio prodotti, economie di scala e internazionalizzazione sono i tre pilastri alla base dell’operazione. Importaco oltre alla frutta secca è specializzata nelle bevande naturali mentre Besana anche grazie al contratti di coltivazione in Asia Centrale e adesso anche Ucraina vanta importanti volumi di prodotto nei settori delle nocciole, dei pistacchi e di altre tipologie di frutta secca. Ma soprattutto il partner spagnolo è molto forte nel canale della grande distribuzione in particolare iberica (è fornitore della catena Mercatona) mentre Besana esporta in più di trenta diversi paesi. Calcagni inoltre aggiunge: «Per imprese trasformatrici come le nostre  è poi fondamentale presentarsi sul mercato delle materie prime con un potere contrattuale che con questa partnership viene fortemente rafforzato per entrambi».

E un ruolo di primo piano avrà anche l’innovazione soprattutto quella di processo ma anche quella commerciale con un maggior ricorso all’e-commerce.  Calcagni su questo dice: «Stiamo affiancando i nostri fornitori nel rafforzamento delle proprie produzioni in particolare di nocciole e mandorle. In Ucraina stiamo sperimentando nuove varietà di pistacchio che meglio di altre si adattano ai cambiamenti climatici e ai diversi terreni e che grazie alla smart agricolture invece di entrare in produzione in dieci anni garantiscono i primi raccolti entro quattro anni. Sul fronte commerciale una delle eredità positive dell’emergenza Covid è il maggior ricorso all’e-commerce da parte dei consumatori».

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