Nell’anno in cui il mondo ha assistito alla serrata dei ristoranti (importante canale di vendita dei prodotti di qualità), e dove i consumi sono stati oltre le aspettative, privilegiando i prodotti nazionali, i formaggi italiani sono stati acquistati almeno una volta da più di 7 europei su 10. Un dato che testimonia più di ogni altro la resilienza del settore lattiero caseario italiano nel difficilissimo 2020.
Il dato è emerso dall’indagine condotta da Nomisma per conto di Afidop (l’associazione dei consorzi dei formaggi italiani a denominazione d’origine protetta). L’indagine è centrata sui consumi 2020. E interessa nei primi 5 mercati europei: Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Svizzera. Mercati che valgono il 55% dell’intero export caseario italiano. 3mila interviste (600 per paese censito) a consumatori di ogni età e ceto sociale.
Formaggi italiani: le dichiarazioni di Nomisma
Denis Pantini di Nomisma a Il Sole 24 ore spiega: «Il principale elemento emerso dalla ricerca è che il 72% degli intervistati ha consumato almeno una volta nell’anno del Covid formaggi italiani. Non solo. Dalla survey sono emersi anche diversi elementi interessanti e cioè che ben il 66% dei consumatori riconosce ai formaggi made in Italy elevata qualità e specifiche proprietà organolettiche. Molti conoscono i formaggi Dop e Igp italiani e ne riconoscono le garanzie in termini di sicurezza alimentare, controlli e tracciabilità».
«Gli elementi che i consumatori hanno indicato come chiave dei propri acquisti – ha aggiunto Evita Gandini di Nomisma – ci sono il brand, l’origine nazionale e la presenza di sconti. Ma subito dopo c’è il packaging, i marchi Dop e Igp e il biologico. I formaggi made in Italy sono in Europa considerati al primo posto tra i formaggi stranieri consumati seguiti da quelli francesi e poi gli olandesi».
Le dichiarazioni di Afidop
«L’indagine di Nomisma ci offre anche alcuni spunti da approfondire in particolare quando si sottolinea che l’universo dei millennial, i giovani tra i 18 e i 40 anni non conosce i nostri formaggi Dop e Igp. Ma al tempo stesso sono molto interessati a temi quali la sostenibilità, la tracciabilità o il benessere animale. Tutti requisiti che le nostre produzioni soddisfano appieno. Sono spunti importantissimi sui quali lavorare per dar vita a iniziative promozionali per colmare questo vuoto di conoscenza» – ha aggiunto il presidente di Afidop, Domenico Raimondo.